Storie degli insegnanti
La storia del trasferimento di Parviz
Ci siamo trasferiti per il tuo bene. Sono spaventato soprattutto di notte, quando sono da solo nella vecchia casa. È stato molto difficile lasciare la mia famiglia. Mi mancavano mia mamma, mio fratello, mia nonna e i miei zii. Abbiamo dato ai nostri amici un album fotografico, ci siamo fatti una foto insieme e abbiamo pianto. Mio amico mi ha dato un anello.
Ciao!
All’inizio per lasciare l’Iran abbiamo chiesto aiuto all’ONU. Non ho un padre. Siamo solo io, mia mamma, mio fratello, mia nonna e mio zio. Per sette anni mia mamma ha cercato un modo per lasciare l’Iran e un giorno ricevemmo una lettera che ci diceva che entro un mese saremmo partiti per la Svezia. Abbiamo comunicato la notizia a tutti e fatto le valigie. Abbiamo messo in valigia anche una foto di mia nonna. Mia mamma mise nella valigia un vestito, una gonna, pantaloncini e altre cose che ci sarebbero servite. Comprammo i biglietti dell’aereo e salutammo tutti. Siamo arrivati in Svezia facendo scalo in Turchia e poi siamo dovuti andare a Linköping dove abbiamo incontrato una donna che si chiamava Pouran. Ci siamo sistemati nel nostro appartamento e dopo un paio di settimane siamo andati a scuola. Vivere senza mio papà è molto difficile e il mio più grande desiderio è quello di trovarlo.