Storie degli insegnanti

Mehdi's personal story Mehdi's personal story
Mehdi's personal story

L’elemento in comune più condiviso da me e i miei compagni di classe è la povertà. Ognuno in qualche modo ha attraversato momenti difficili nel suo paese.

Sono Afghano, ma sono nato e cresciuto in Iran. Non voglio parlare di alcune cose brutte successe in Iran, ma vorrei dire che non ho vissuto un’esperienza di trattamento equo nei confronti degli immigrati. Eri trattato in modo diverso e se provavi ad ottenere risultati migliori per raggiungere un buon posto all’interno della società, eri oggetto d’invidia e venivi trattato male. Il mio desiderio più grande è sempre stato quello di avere una disponibilità economica migliore per poter aiutare gli altri immigrati che hanno attraversato momenti difficili, a prescindere dalla loro etnia e religione (musulmani/non musulmani...): questa è una parte dei miei pensieri. Io e la mia famiglia siamo venuti in Svezia per tramite dell’ONU per scappare dalla povertà.

Storia della nostra famiglia: il 16.02.1997 abbiamo cominciato il nostro viaggio. Alle 23:00 abbiamo lasciato la nostra casa a Teheran. A causa di problemi amministrativi, siamo rimasti a Teheran per una settimana.

Mehdi's personal story

Il 24.03.1997 abbiamo preso un aereo per Istanbul e siamo atterrati la mattina del 25 marzo. Ho lasciato Istanbul alle 08:00 e mi sono trasferito nella mia città. Alle 14:00 siamo arrivati alla destinazione finale. Questa era la storia della nostra immigrazione dall’Iran alla Svezia. Sono andato a scuola in Iran. Mio papà era un muratore e mia mamma casalinga. I miei genitori decisero che ci saremmo dovuti trasferire perché quello non era un posto adatto ai rifugiati e per cercare un futuro migliore. Non avevamo soldi né alcuna sicurezza. Non avevo paura di qualcosa in particolare. È stato molto difficile stare lontano da amici e parenti: mi mancavano i miei amici, i frutti e i cibi tradizionali. Ho portato con me come ricordo una giacca, delle scarpe e una maglietta.

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